Alex Marte, il porno al tempo del cornavirus

Alex Marte, il porno al tempo del cornavirus

Il noto porno attore gay italiano sorprende parlando del suo nuovo amore e delle relazioni. Il porno, come tutti i settori dell’entertainment, va ripensato

AltreStorie oggi ha voluto sentire Alex Marte, attore porno gay italiano tra i più conosciuti e premiati anche a livello internazionale. Performer, spogliarellista, gogo boy, personal trainer, Alex Marte, ha fatto della sua fisicità prorompente il suo lavoro, collaborando negli anni con i principali club ed eventi Lgbtqi europei e asiatici. Nel nostro Paese ha prestato la sua immagine alla campagna del EuroPride Roma 2011 e ha spesso collaborato con Muccassassina e il Circolo Mario Mieli.

Da poco vive a Barcellona, dove, come in Italia, è stato fermato dal lockdown e dove lo abbiamo raggiunto.

Modello, personal trainer, gogo boy ma soprattutto uno dei porno attori gay italiani più amati e premiati. Un mondo su cui spesso aleggiano tabù e pregiudizi. Ci racconti come si svolge il tuo lavoro e se le tue attività ti hanno mai provocato discriminazioni o episodi sgradevoli?

Personalmente, non ho mai vissuto episodi di discriminazione o di omofobia, in nessuno degli ambiti in cui mi sono ritrovato a lavorare, forse anche per merito della mia stazza. Il mio lavoro è sempre stato incentrato sul mio corpo. Sono tutte tipologie di professioni che elevano il culto della bellezza e della perfezione fisica a “professionalità”. Chi guarda, solitamente, ammira chi fa tutto ciò… Fino ad estremizzare l’idea di uomo desiderabile, nel porno.

Nella vita di tutti i giorni è capitato che qualcuno mi desse del “bellone”, vuoto e senza intelligenza, perché invece di studiare per specializzarmi in una professione, ho scelto la via facile dell’uso del mio corpo. Ma ti assicuro che per essere un personaggio bisogna studiare, e anche tanto, il movimento del corpo, della voce, l’uso dello sguardo e del portamento per arrivare agli altri.

L’ultimo lavoro mi vede protagonista di un video musicale di una famosa pop star bulgara girato nella Hollywood europea degli studi Boyana in Bulgaria, dove vengono girati tutti i film più famosi al mondo.

Alex Marte, 40 anni, milanese di origini pugliesi, vive da poco a Barcellona.
Performer, spogliarellista, personale trainer è soprattutto uno dei più cnosciuti e premiati porno attori italiani nel mondo.
nel 2011 ha prestato la sua immagine all’EuroPride di Roma e negli hanni si è esibito in alcuni tra i più foamosi eventi e club Lgbtqi europei ed asiatici. In Italia ha collaborato con Muccassassina e col Circolo Mario Mieli.

Secondo te in generale che rapporto ha la comunità Lgbtqi con la pornografia? Può avere la pornografia un ruolo di liberazione sessuale, scoperta e accettazione dei propri desideri e della propria sessualità? E tu che rapporto hai con i tuoi ammiratori?

Ho sempre avuto un rapporto di “normalità” con la mia professione nel porno e tutto questo ho cercato di trasmetterlo nelle persone. Solo una volta, sono stato insultato per la mia professione, proprio da un’esponente politico che organizza serate Lgbt. Ho fatto scivolare tutto via, anche grazie alle persone intorno che mi hanno sostenuto. Essere insultato in pubblico è davvero pesante, da chi dovrebbe difenderci e promuovere i nostri diritti, invece li usa per tornaconto personale ed economico attraverso i media, ma dal vivo è tutt’altra storia.

Sono un attore che sul set crea un mondo fantastico e ideale, dove si realizzano per incanto sogni, fantasie e desideri; senza freni e senza pudore, nel pieno rispetto dell’altro, sempre.

I fan hanno sempre visto questa normalità e questa naturalezza in me, anche negli incontri live, nelle ospitate nei locali, e per questo non mi hanno fatto vivere come “sporco” questo mestiere, e non lo hanno vissuto come momento proibizionistico, ma come proiezione in me dei loro sogni segreti. Un rapporto di complicità direi.

In questo momento a causa del covid e delle misure di distanziamento e prevenzione assunte, tutto il mondo dello spettacolo, delle serate, dello sport e anche le produzioni cinematografiche si sono dovute fermare. Come stai facendo fronte alla situazione? Che impatti ci sono stati per il mondo del porno, che pure con milioni di persone in Italia e nel mondo costrette in più o meno prolungati isolamenti domestici, immaginiamo possa ricevere traffico superiore alla norma?
Alex Marte per l’EuroPride Roma 2011

Il primo imperativo in questo periodo è stato preservare la nostra salute. Il mondo dell’entertainment in generale ne sta soffrendo in tutte le sue categorie. Gli operatori del settore, e anche io stesso, viviamo in attesa di riprendere il contatto con il pubblico, che è l’unico start che accende i motori della nostra professione. Abbiamo rotto tutti i nostri salvadanai… Adesso speriamo di riprendere il ritmo normale o presto si toccherà davvero un fondo difficile da allontanare.

Il porno da sempre è lo stimolo all’autoerotismo, al rapporto con sé stessi. In questo periodo arrivano messaggi e richieste di video privati per cmbattere la noia. Personalmente non ho aderito a questa linea di azione. Con il proliferare di profili amatoriali onlyfans, dove il ragazzo comune
condivide la sua intimità a pagamento, il settore professionale ne soffre molto… è l’evoluzione ai tempi dei social.

Sul piano più personale come stai vivendo questo periodo di quarantena? Come sono cambiati oltre al tuo lavoro, le tue abitudini, le tue relazioni?

Pieno rispetto delle regole e cambio assoluto dello stile di vita. Personalmente sono stato travolto dai cambiamenti. Trasferito da poco a Barcellona, nel clou del periodo di adattamento e conoscenza dei luoghi e delle persone, mi sono ritrovato rinchiuso in casa, con unica ancora di
salvezza il dialogo cam/telefono con amici sparsi per il mondo e con il mio nuovo amore, una persona fantastica, che vive a New York, ed è un artista della fotografia, Nicholas Joseph Contrera.

Nicolas Contrera, il fotografo compagno di Alex a lavoro con Amanda Lepore

Un rapporto che è cresciuto molto nel dialogo e nella condivisione di passioni comuni . Vengo da una relazione che è stata “malata” da un certo punto in poi e mi ha prosciugato energia vitale.

Questa nuova relazione, anche se ha visto l’inizio in quarantena mi sta portando energia nuova. Il contatto e la condivisione della giornata, sempre uguale a se stessa, mi ha aiutato molto.

Il virus e le misure per contrastarlo hanno avuto un impatto enorme sulla socialità e anche sugli spazi di aggregazione Lgbtqi, come associazioni, serate, locali, eventi culturali. Con che conseguenze per la comunità? Come ripartire, come saranno i prossimi mesi?
Alex Marte e il suo cucciolo

Credo che il discorso sia planetario, universale. Tutti i luoghi di aggregazione e che creano business a tutti i livelli, sono da reinventare, da riazzerare e riprogettare. Tutto sarà in stand-by per un bel po’. Ma in questo essere in pausa, si creano nuovi modi di portare i vari prodotti culturali alle
persone.

Anche la musica dei club è arrivata in casa a tutti noi ( vedi il prodotto Muccassassina LockDown, Papa Party, Gate e via discorrendo) Dovremo essere più creativi di questo virus per ridiffondere socialità e cultura.

Dopo quel che sta succedendo in Italia e nel mondo come ti immagini il futuro a livello politico, sociale ed economico? Quali conseguenze, rischi, ma anche nuove sfide o possibilità?

Non sono molto bravo nelle analisi socio-politiche. Certo è che chi ci guida e governa sia a livello locale che a livello globale dovrà mettere da parte le faide interne, e il tornaconto personale per pensare al bene comune. Molto spesso chi ha il potere lavora a vantaggio di poche nicchie mentre il resto del mon spesso si deve adeguare.

La sfida più grande? Riprenderci il nostro mondo e i nostri spazi. In questo non mi fido molto della classe politica, preferisco affidarmi alle sapienti mani “fantasiose” di un pornoattore che alle menti “farneticanti” di un politicante.

Infine qual è oggi secondo te la prospettiva che si apre nella lotta per i diritti e la liberazione sessuale?

La liberazione sessuale oggi passa attraverso la “normalità“, non i gesti plateali e scandalistici. In questo clima di allontanamento sociale avremo essere bravi a dimostrare che i diritti che richiediamo e che ci permettono di vivere il nostro lato affettivo non si riducono al libertinaggio sessuale che spesso alimenta tutti i pregiudizi della società che ci disegna come persone aberranti.

Siamo uomini che amano e che si prendono cura del proprio nucleo sociale, anche se non è la famiglia tradizionale.


Comments are closed.